Anselm Kiefer tra angeli e demoni. A Palazzo Strozzi sino al 21 luglio la mostra di uno dei maggiori artisti contemporanei

Mar 22, 2024 by

Nato in Germania nei giorni della caduta del Terzo Reich, Anselm Kiefer ha sentito come e più di altri artisti della sua generazione la responsabilità di riconsiderare la storia tedesca del Novecento. Lo ha fatto utilizzando adoperando il linguaggio pittorico e innestando la propria pratica nel filone nazionale dell’espressionismo tedesco e nella tradizione della sensibilità romantica dei nordici ottocenteschi.

Utilizzando pittura, scultura, installazione e fotografia, l’arte di Anselm Kiefer propone un percorso di introspezione sull’essere umano, esplorando le connessioni tra passato, presente e futuro. Fin dai Nel suo percorso artistico si uniscono mito, religione, misticismo, poesia, filosofia. Ogni sua produzione artistica esprime il rifiuto del limite, non solo nella monumentalità o nella materialità ma soprattutto nell’infinita ricchezza di risorse con le quali sonda le profondità della memoria e del passato.ha esordito sulla scena artistica tedesca alla fine degli anni Sessanta con lavori che, tra i primi, hanno indicato l’urgenza di riflettere sulla storia della Seconda guerra mondiale, scavando nell’eredità emotiva e culturale della Germania, facendo propri elementi del mito, della religione, del misticismo, della poesia e della filosofia, che per stratificazione danno vita a progetti di grande intensità emotiva e concettuale. Anselm Kiefer. Angeli caduti”, nuova grande mostra ideata e realizzata insieme a uno dei più importanti artisti tra XX e XXI secolo: un percorso fra lavori storici e nuove produzioni, inclusa “Engelssturz” (Caduta dell’angelo) la nuova grande opera creata in dialogo col cortile rinascimentale

Con i suoi sette metri di altezza, il dipinto ha per soggetto il celebre brano dell’Apocalisse che descrive il combattimento tra l’arcangelo Michele e gli angeli ribelli, metafora della lotta tra Bene e Male. L’opera è il punto di partenza dell’esposizione e invita lo spettatore a riconsiderare il nostro rapporto tra dimensione terrena e mondo spirituale. Il percorso espositivo, ideato appositamente da Kiefer per gli spazi di Palazzo Strozzi, si compone di venticinque opere storiche e di recente produzione e comprende anche un lavoro immersivo composto da sessanta tele di varie dimensioni. Nella prima sala il tema degli angeli caduti si ritrova in Luzifer (Lucifero, 2012-2023), monumentale dipinto che rappresenta l’angelo ribelle che precipita nell’abisso, reinterpretato con materiali che rimandano alla storia contemporanea e recente, in particolare alla guerra. Nella sala successiva si trovano invece le opere Für Antonin Artaud: Helagabale (Per Antonin Artaud: Eliogabalo, 2023) e SOL INVICTUS Heliogabal (2023), dipinti in cui emergono simboli ricorrenti nel linguaggio visivo kieferiano: i girasoli e i serpenti. Una sezione è poi dedicata alla filosofia, poiché l’artista stesso afferma che “la pittura è filosofia”. Vengono qui presentate tre grandi opere inedite legate a questa disciplina: La Scuola di Atene (2022) che rimanda a Raffaello e al famoso affresco nella Stanza della Segnatura, Vor Sokrates (Prima di Socrate, 2022), e Ave Maria (2022). Anche una delle opere storiche esposte in mostra è legata alla filosofia: la grande xilografia Hortus Philosophorum (Il giardino dei filosofi, 1997-2011) che raffigura un campo di girasoli il cui formato verticale allude all’unione tra terra e cielo
Nelle sale centrali sono invece collocate vetrine, una tipologia di opere in cui Kiefer crea microcosmi inserendo materiali e oggetti collegati a scritte di suo pugno. En Sof (L’Infinito, 2016) è dedicata al pensiero cabbalistico e alla mistica ebraica; Das Balder-Lied (La canzone di Balder, 2018) si ispira alla letteratura scandinava; Danae richiama la mitologia classica. Tra i materiali utilizzati in queste opere spicca il piombo, materiale d’elezione di Kiefer, alla base delle sue sperimentazioni. In Locus solus (Il luogo solitario, 2019-2023), Kiefer fa riferimento all’omonimo testo del 1914 dell’autore francese Raymond Roussel. Tema fondamentale dell’esposizione è il rapporto di Kiefer con la letteratura e il suo confronto con opere letterarie e voci di ogni tempo. Vi sono inoltre A phantom city, phaked of philim pholk (Una città fantasma, falsata dalla folla dei film) e archaic zalotypia and the odium teleologicum (zelotipia arcaica e lo odium teleologicum), entrambi legati a Finnegans Wake di James Joyce. La mostra prosegue con l’installazione immersiva Verstrahlte Bilder (Dipinti irradiati, 1983-2023) che comprende sessanta dipinti che occupano completamente le pareti e il soffitto di una delle più grandi sale di Palazzo Strozzi. Realizzata appositamente per la mostra fiorentina e dotata anche di superfici specchianti poste al centro dello spazio, l’installazione vuole invitare l’osservatore a immergersi nell’arte stratificata e totalizzante di Kiefer. Altro tema della mostra è la mitologia, personale e collettiva, che l’artista esplora anche reinterpretando suoi lavori precedenti, come rielaborazioni di materiali, temi e composizioni. Rimanda invece alla sua infanzia l’opera Der Rhein (Il Reno, 1982-2013). Il percorso espositivo si conclude con una sezione speciale dedicata alla celebre serie Heroische Sinnbilder (Simboli eroici), qui presentata attraverso quattro fotografie stampate su piombo. Nel 1969 Kiefer si fece fotografare eseguendo quelle che chiamerà Besetzungen (Occupazioni) in varie località europee. Con indosso l’uniforme da ufficiale della Werhmacht del padre, Kiefer replica il saluto del Sieg Heil con il braccio alzato, sebbene in maniera meno marziale rispetto all’originale. Kiefer utilizza un gesto caratteristico del regime nazista con l’intenzione di affrontare, con volontà provocatoria, la storia recente del popolo tedesco. Infine, per richiamare la precarietà della vita umana e la transitorietà del tempo, ma anche a dimostrazione dell’importanza della poesia, della scrittura e della parola nella pratica artistica kieferiana, la mostra si chiude con i versi del 1930 del poeta Salvatore Quasimodo tracciati da Kiefer stesso su una parete della sala: “Ognuno sta solo sul cuor della terra / trafitto da un raggio di sole / ed è subito sera”.



Orario mostra
Dal 22 marzo 2024
Tutti i giorni 10.00-20.00
Giovedì fino alle 23.00

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