Assemblea AST: Approvati all’unanimità la relazione del Presidente e il bilancio. Firmato con la Regione il protocollo per i giornalisti nella Pubblica Amministrazione. Consegnata alla famiglia Bisogni una targa in ricordo di Nazzareno
Molto partecipata, sia in presenza che in collegamento streaming, l’assemblea dell’Associazione Stampa Toscana, a Palazzo Sacrati Strozzi, sede della Presidenza della Regione Toscana, Che, dopo la relazione del presidente, Sandro Bennucci, ha vissuto momenti assai significativi. Una targa è stata consegnata alla famiglia, alla moglie e ai figli, in ricordo di Nazzareno Bisogni, storico giornalista dell’ufficio stampa della Cgil toscana, scomparso a luglio, e fortemente impegnato nel sindacato dei giornalisti, a cui sarà dedicato, per iniziativa della segretaria generale della Cgil toscana, Dalida Angelini, e dell’Ast, un premio rivolto ai giovani. Quindi la firma, fra Regione Toscana e Ast, di un protocollo sugli uffici stampa, che sollecita tutte le amministrazioni pubbliche della Toscana, che ancora non l’abbiano fatto, a dotarsi di uffici stampa con giornalisti iscritti all’Ordine e contrattualizzati nel modo giusto.
Molto apprezzati, durante l’assemblea, gli interventi del segretario generale della Fnsi, Raffaele Lorusso, del presidente nazionale dell’Ordine, Carlo Bartoli, oltre naturalmente agli interventi istituzionali del padrone di casa, il presidente della Giunta toscana, Eugenio Giani, del presidente del Consiglio regionale della Toscana, Antonio Mazzeo, di Marilena Rizzo, presidente del Tribunale di Firenze e, da remoto, del presidente della Corte d’Appello, Alessandro Nencini. Presenti anche il generale Gabriele Vitagliano, nuovo comandante provinciale dei carabinieri di Firenze, e il colonnello della Guardia di Finanza Gianluca Dinoi, in rappresentanza del generale Bruno Bartoloni.
Il protocollo sugli uffici stampa è stato firmato dal presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, e dal presidente Ast, Sandro Bennucci: Regione e Ast concordano sulla necessità di avviare un percorso di valorizzazione, professionale ed economica, del lavoro dei giornalisti della pubblica amministrazione, negli spazi e con gli istituti e i percorsi non ancora esperiti o utilizzati resi possibili dai nuovi contratti del pubblico impiego nonché a livello di accordo decentrato, e ugualmente si impegnano a sensibilizzare le amministrazioni comunali e provinciali, gli enti regionali e società partecipate a fare altrettanto, al fine di dare attuazione ad esempio al protocollo recentemente firmato da ANCI e FNSI sugli uffici stampa.
Per il presidente del sindacato, Bennucci, e per il presidente della giunta regionale, Giani, si tratta di un accordo molto importante, che può servire da modello di riferimento. Contratti ed accordi che in questi anni non sono mancati vanno infatti riempiti di contenuti, anche economici, e di norme che consentano ai giornalisti della P.A. di lavorare al meglio; e vanno difesi affinché nella pratica siano applicati. Giani: “Valorizzare il lavoro dei giornalisti, ricorda il presidente della Toscana, significa difendere la trasparenza e l’informazione della pubblica amministrazione rivolta ai cittadini”.
L’intesa siglata da Regione e sindacato richiama anche l’autonomia professionale e il rispetto delle norme deontologiche, sottolineate anche nel recente accordo tra Aran, l’agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni, e la Fnsi, la Federazione nazionale della stampa, con l’obbligo inderogabile del rispetto della verità sostanziale dei fatti e rettifica nel caso di notizie inesatte.
Il segretario nazionale della Federazione Nazionale della stampa, Raffaele Lorusso, il quale ha lanciato di proposta che di una legge per la transizione dell’editoria al digitale “Noi non stiamo chiedendo finanziamenti a pioggia, non stiamo chiedendo che ci vengano riconosciute particolari guarentigie, bensì una legge con cui il settore dell’editoria venga accompagnato in questa fase di transizione, in questo caso al digitale, esattamente come vengono accompagnate in questo paese tutte le fasi di trasformazione industriale”. E ancora: “Riteniamo che tutti insieme si debba insistere nei confronti delle istituzioni, a tutti i livelli, perché alla stampa venga data l’attenzione che merita. La categoria dei giornalisti è molto piccola ma essenziale per la democrazia del paese ed è necessario che faccia squadra con tutti quelli che sono i suoi enti, ciascuno naturalmente nell’ambito delle proprie competenze; e lo faccia sia a livello centrale ma anche e soprattutto a livello territoriale”.
La segretaria generale di Cgil Toscana, Dalida Angelini, è intervenuta dicendo: “La stampa libera è uno dei pilastri delle democrazie, ha detto, e di conseguenza va difesa con forza la qualità del lavoro di chi fa giornalismo: da qui la partecipazione ai lavori dell’assemblea di Ast, convinti dell’importanza del ruolo del sindacato dei giornalisti e di come viene svolto a tutela degli operatori dell’informazione”. Il ricordo di Nazzareno Bisogni è stato un momento, durante i lavori della mattina, di grande intensità e commozione. Quanto prima Ast e Cgil presenteranno i dettagli del premio giornalistico a lui dedicato, rivolto a giovani giornalisti toscani impegnati su temi sociali e civili”.
Durante l’assemblea, presieduta da Maurizio Naldini con Patrizia Centi in veste di segretaria dei lavori, sono stati approvati all’unanimità la relazione del presidente, Sandro Bennucci, e il bilancio consuntivo 2021 e preventivo 2022 dell’Ast (dopo le relazioni del tesoriere, Paolo Pellegrini e del presidente del collegio dei revisori dei conti, Walter Fortini).
È stata quindi eletta la commissione che seguirà e controllerà le elezioni per i delegati al Congresso Fnsi (Riccione, 14-16 febbraio 2023) e per i nuovi organismi dirigenti Ast. Le elezioni si svolgeranno dal 15 al 20 novembre 2022 attraverso il voto elettronico.
La commissione risulta composta, per i giornalisti professionali, da Marco Ferri, Alessandro Lazzeri, Antonella Maraviglia, Franco Morabito e Simone Spadaro. Per i giornalisti collaboratori da Enrico Roscitano e Carlo Salvadori.