“Canne al vento” di Grazia Deledda in italiano moderno. Le edizioni Solfanelli inaugurano la nuova collana “Classici italiani in lingua moderna”
Si tratta di una collana il cui intento è quello di presentare classici italiani, soprattutto dell’Ottocento e del primo Novecento, trasposti in italiano moderno.
L’iniziativa editoriale nasce da due considerazioni. La prima è che l’italiano ha subito grandi trasformazioni e semplificazioni, il che rende i capolavori del nostro passato difficili da leggere. La seconda è che mentre i classici italiani invecchiano e finiscono dimenticati, i classici stranieri godono di continue traduzioni che li presentano in italiano contemporaneo.
Il primo volume della collana è Canne al vento di Grazia Deledda. La trasposizione proposta da Solfanelli segue gli insegnamenti di D.H. Lawrence, che fu il traduttore della Deledda in lingua inglese. L’esigenza della Deledda, autodidatta e abituata a esprimersi in lingua sarda, è quella di condividere col lettore la minuziosa descrizione degli ambienti, i personaggi potenti e l’attenta ambientazione regionale, per mostrare un mondo favoloso e primitivo, romantico e lirico, un’ambientazione ideale per evocare immagini ed emozioni poderose. Secondo Lawrence, il modo migliore per affrontare la trasposizione di questo romanzo è quello di facilitare il lettore in una lettura emozionale: consentirgli cioè di immergersi nella storia e vivere le emozioni di cui i personaggi sono colmi. Un approccio epidermico che però permette di avvertire le implicazioni profonde dell’opera, antropologiche ed estetiche insieme.
Per questo sono state limate le asperità grammaticali e semantiche ottocentesche. È stata ripristinata la frase lineare, lasciando la costruzione sarda nei dialoghi dei personaggi. Si è poi intervenuti sui termini desueti, sostituendoli con altri d’uso comune. Infine, è stata eliminata la commistione narrativa passato-presente, molto invasiva, usata dall’autrice.
L’esito finale mostra un romanzo di una modernità sorprendente, coinvolgente, estremamente vivo.
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