Diffamazione, carcere per i giornalisti. Il sindacato sulle barricate contro il provvedimento
Firenze 28 maggio 2016 – Il presidente Sandro Bennucci, il consiglio direttivo, i gruppi di specializzazione e tutti gli organismi dirigenti dell’Associazione Stampa Toscana sono al fianco della segreteria nazionale della Fnsi nella battaglia contro il provvedimento sulla diffamazione, vera e propria tagliola per l’informazione,
che .governo e Parlamento stanno portando avanti sulla pelle dei giornalisti. Il provvedimento prevede il carcere fino a 9 anni per chi diffama un politico o un magistrato. Carcere fino a 6 anni nel caso di diffamazione per un normale cittadino. L’Italia, già sprofondata al settantasettesimo posto nella classifica mondiale della libertà di stampa, rischia l’ennesima figuraccia. E l’informazione, nel nostro Paese, può finire imbavagliata come lo fu, per una ventina d’anni, nella prima metà del Novecento.
Diffamazione, mercoledi 1 giugno ore 10.30 conferenza stampa in Fnsi
Federazione nazionale della stampa italiana, Articolo 21, Usigrai, Ordine dei giornalisti del Lazio e Pressing NoBavaglio organizzano per mercoledì primo giugno, ore 10.30, una conferenza stampa con giuristi ed esperti per sensibilizzare l’opinione pubblica sul pericolo per la libertà di espressione e per l’uguaglianza sostanziale dei cittadini di fronte alla legge rappresentato dal tentativo di inasprire le pene per i cronisti che dovessero essere riconosciuti colpevoli di diffamazione nei confronti di un politico o di un magistrato.
«Il testo approvato in commissione Giustizia del Senato – commentano il segretario generale e il presidente della Fnsi, Raffaele Lorusso e Giuseppe Giulietti – apre una ferita nel percorso di dialogo tra giornalisti e istituzioni che dovrebbe invece portare a recepire l’indirizzo consolidato della giurisprudenza europea favorevole ad abolire il carcere per i reati di opinione».
«Per questo – proseguono – è di fondamentale importanza che quel testo venga corretto e che il Parlamento torni presto a lavorare al provvedimento sulla diffamazione per allineare la legislazione italiana ai criteri ribaditi più volte dalla Corte europea dei diritti dell’uomo. Allo stesso tempo, è necessario che si inizi a discutere in maniera seria di misure di contrasto al fenomeno delle cosiddette “liti temerarie”, sempre più spesso usate in sede di procedimento civile per tentare di imbavagliare i giornalisti».
La conferenza stampa, a cui parteciperanno – fra gli altri – il prof. Domenico D’Amati e il giornalista di Report Sigfrido Ranucci, si svolgerà mercoledì 1 giugno 2016, alle ore 10.30, nella sede della Federazione nazionale della stampa italiana, in corso Vittorio Emanuele II 349, a Roma. L’elenco delle adesioni è in via di completamento.
fonte: www.assostampa.org