Le radio in Toscana: stato di salute delle emittenti locali e influenza del digitale
Firenze 7 dicembre 2015 – Qual è lo stato di salute dell’informazione prodotta a mezzo radiofonico in Toscana? Quante emittenti riservano uno spazio del palinsesto a giornali radio e approfondimenti, e in quanti casi i contenuti sono prodotti da giornalisti regolarmente assunti? In quali e quante realtà gli anni di crisi economica hanno dirottato i palinsesti verso contenuti commerciali spendibili sul mercato, a discapito degli spazi informativi e dell’occupazione nel settore?
Sono queste le domande cui si propone di rispondere l’indagine, “Le radio in Toscana. Lo stato di salute delle emittenti locali e influenza del digitale”, voluta da Assostampa Toscana e realizzata dalle giornaliste Isabella Mancini e Elena Guidieri.
Il report, scaricabile da oggi su www.assostampa.org, si è proposto di verificare la quantità e qualità delle emittenti radiofoniche toscane, sia dal punto di vista dell’informazione prodotta, che delle ricadute occupazionali nel settore del giornalismo radiofonico. Le curatrici hanno preso in considerazione strutture redazionali, palinsesti e tipologie di contratti stipulati all’interno di oltre 50 emittenti radiofoniche. I dati sono stati aggiornati fino a settembre 2015 con tabelle ministeriali, questionari proposti a direttori o responsabili di redazione e un focus sul passaggio dall’analogico al digitale: come lo sviluppo di Internet e il moltiplicarsi delle web radio ha influenzato il modo tradizionale di fare radio; quali i nuovi ostacoli e le nuove sfide.
“La radio – afferma Sandro Bennucci, presidente di Assostampa Toscana – sembra avere sviluppato via via quegli anticorpi utili per superare le varie ‘influenze’ della comunicazione. Non ripiegandosi su se stessa ma aperta alle interazioni col mondo digitale e ai nuovi supporti per l’ascolto. Ma quanto è mutata al suo interno? E in che termini? Questa ricerca tenta di rispondere attraverso un monitoraggio che ha dovuto fare i conti con l’assenza di materiale di studio pregresso e di conseguente comparazione”.
“Un’analisi necessaria per gli addetti ai lavori, per il sindacato e per gli utenti stessi, per aumentare la consapevolezza di quanto sia importante conoscere e sostenere quelle realtà che con fatica riescono a mantenere logiche imprenditoriali produttive insieme al rispetto della dignità economica e professionale dei lavoratori e alla cura dei contenuti e dei prodotti informativi – afferma Chiara Brilli, referente Commissione Radio Assostampa – Uno strumento utile anche per quelle istituzioni che come la Regione Toscana, promuovono bandi a sostegno dell’informazione locale virtuosa. Con questa ricerca l’Associazione Stampa Toscana propone un ulteriore contributo all’analisi della realtà giornalistica del nostro territorio per rilanciare un tavolo di confronto tra editori, sindacato e istituzioni in grado di liberare risorse economiche e progettuali ed incentivare quelle idee imprenditoriali che riescano a raggiungere un equilibrio tra produttività, qualità dei contenuti e rispetto delle professionalità. Solo così – conclude Brilli – le radio avranno prospettive di sopravvivenza nel rispetto che di chi la radio la fa e di chi la radio l’ascolta”.
Le radio in Toscana. Lo stato di salute delle emittenti locali e influenza del digitale sarà anche oggetto di due corsi di formazione promossi da Assostampa che si terranno a Firenze, presso la sede Rai, nelle seguenti date:
22/01/2016 “Le radio in Toscana” – seminario di 4 ore – iscrizioni su Sigef
05/02/2016 “Le radio in Toscana” – seminario di 4 ore – iscrizioni su Sigef
da: www.assostampa.org